2013年7月8日月曜日

L' arte dell' inchino

Abitando a Tokyo e lavorando in una compagnia giapponese, di inchini ne vedo tutti i giorni.

Ero quindi molto incuriosa di sapere quale fosse il significato dietro questa “cultura”, e di sapere quando avesse preso piede.

Sono andata un pò alla ricerca e ho trovato, come ho scritto nel mio primo post, che l’etichetta in Giappone fu inventata dal clan degli Ogasawara per confondere l’avversario facendosi credere indifesi.

L’inchino (お辞儀 ojigi) è una delle tecniche usate a questo scopo.

Infatti, se ci pensate bene, la posizione corretta dovrebbe essere braccia
lungo il corpo (per gli uomini) o unite davanti alle gambe (per le donne), piedi uniti e
sguardo basso.

In questo modo si perde contatto visivo con l’avversario, mostrandogli collo e schiena
per un paio di secondi, durata media di un inchino.

L’inchino ora, invece, è usato per ringraziare, scusarsi, quando ci si incontra per la prima volta o anche quando si incontra un conoscente, nello sport, in un tempio per portare rispetto agli Dei, per ringraziare un cliente che ha appena comprato qualcosa, per congratularsi, ecc.

La profondità dell’inchino, calcolata in gradi, dipende dalla posizione che una persona ha in una data situazione.
Chi ha una posizione o un’età minore, si inchina maggiormente.

Anche nel caso di un inchino fatto per scusarsi, la profondità dell’inchino determina la serietà delle scuse.

Fatta questa piccola premessa, è bene dire che un visitatore in Giappone avrà occasione di inchinarsi maggiormente per ringraziare commessi o per scusarsi con i passanti nel caso in cui dovesse pestargli un piede o andargli addosso.

Credetemi, di gente ce ne è davvero tanta e, anche non volendo, a volte tutto ciò può capitare.

In questi casi, un piccolo gesto naturale in avanti del capo vi sarà più che sufficiente.

Questo cenno del capo è usato per scusasi di piccoli “incidenti quotidiani”, per ringraziare o per salutare conoscenti e persone che si incontrano tutti i giorni.
E’ anche il tipo di inchino che si riserva ai subalterni o alle persone più giovani.

 
I vari tipi di inchino sono: 

1)    Eshaku (会釈), inchino a 15 gradi o cenno di saluto
       Questo tipo di inchino è usato per scusasi, per salutare i colleghi e come gesto di     
       saluto verso i clienti che ci passano di fianco.
       Questo inchino è il meno formale di tutti.


2)    Keirei (敬礼), inchino a 30 gradi o di rispetto
       Questo tipo di inchino è riservato per il proprio capo o quello di un’altra società e per
      chi è di posizione o età maggiore alla nostra. Viene usato anche quando si saluta
      un cliente e quando si chiede un favore.
       Questo tipo di inchino è usato nelle situazioni più formali.


3)    Saikeirei (最敬礼), inchino a 45 gradi o di reverenza
      Questo inchino viene riservato per incontri con persone veramente importanti,   
      come capi di stato o personaggi di alto riliento. Inoltre viene utilizzato sia per   
      scusarsi sia per ringraziare profondamente, trasmettendo enfasi col corpo.

 
4)    Dogeza (土下座), o le scuse profonde
       In questo caso ci si inginocchia e si portano mani e viso davanti alle ginocchia, per
       terra.
       Nella vita di tutti i giorni, questo inchino non si vede ormai più. In fatti è riservato
       per scuse formali per qualcosa di veramente grave che si è fatto.


Mentre per inchinarsi ai commessi e agli amici basta un inchino a 15 gradi, negli altri casi, se si è insicuri della posizione sociale e dell’età dell’altra persona, un inchino a 30 gradi è più indicato.

 
 

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